Con le posate Clivo, la cultura giapponese torna a ispirare Patricia Urquiola, come accaduto per il set di pentole Edo. Il servizio nasce da una ricerca sugli utensili da cucina in fibre vegetali, in particolare i tradizionali strumenti giapponesi in bambù. Il nome (dal latino clivus, pendio, tratto discendente) rimanda al gesto dell’intaglio, in cui la materia è progressivamente rimossa fino a ottenere la forma desiderata. La collezione ha preso vita da prototipi scolpiti a mano da un modellista affiancato dalla designer, attraverso un’accurata e meticolosa ricerca del dettaglio. Questo gesto di creazione si è così tradotto nel segno visivo che caratterizza la collezione, una sorta di scavo fra la manicatura e la testa delle posate.