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Designer Stories | International Women's Day Edition

Alessi ha il piacere di intervistare Elena Salmistraro, Sakura Adachi e Abi Alice, per esplorare i principali fattori di ispirazione che caratterizzano tre, tra le più note designer a livello internazionale.

8 Marzo 2024

Elena Salmistraro

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L'ispirazione è una questione di allenamento

La forma di ispirazione più potente nel mio lavoro è la vita stessa, perché non esiste un momento preciso o un elemento specifico che possa svegliare l'ispirazione. Anzi, a dire il vero, sarebbe fantastico se ci fosse. Nella realtà si passa con una rapidità e mutevolezza uniche da fasi di monotonia e vuoto, a momenti carichi ed entusiasmanti in cui si sente la necessità di catturare pensieri e intuizioni, proprio perché qualsiasi cosa può diventare ispirazione.Personalmente sono convinta che l'ispirazione sia una questione di allenamento, un processo che coinvolge l'allenamento della vista, dell'osservazione e della comprensione. Bisogna lasciarsi trasportare, sognare e reinterpretare. Anche volendo non riesco indicare una o due o tre fonti fisse, perché cambiano rapidamente: un giorno può essere un fumetto, il giorno successivo una foto, o esperienze di vita quotidiana, gli incontri, le storie. La stessa natura offre una varietà di forme, colori e texture come un campionario. E poi l'arte, la letteratura, la musica, il cinema, la moda.È la combinazione di tutte queste influenze che crea un tessuto ricco, variegato e potente su cui plasmare la propria creatività. Nel mio lavoro, tendo ad aggiungere e sovrapporre elementi per cercare profondità e significato, ma anche come un modo di onorare ciò che mi ha ispirato e ha contribuito al mio gesto creativo.

Memorie senza tempo

Se avessi potuto avrei disegnato La Cupola di Aldo Rossi. È probabilmente il primo oggetto che mi ha lasciato a bocca aperta, facendomi sognare e sorridere. Ero una bambina, quindi non ricordo con esattezza se si trattasse di una cupola o di una conica, ma questo dettaglio non è importante. Ricordo però di aver fissato quell'oggetto nella cucina di mia nonna, senza riuscire a capire cosa fosse, attirava il mio sguardo perché sembrava quasi alieno rispetto a tutto il resto. Forse avrei voluto giocarci con i miei pupazzetti, ma invece rimasi sorpresa quando mia nonna la utilizzò per preparare il caffè.È stata forse la prima volta in cui mi sono trovata di fronte a un’ indubbiamente magistrale combinazione di forma e funzione applicata a un oggetto quotidiano, a mio parere il perfetto equilibrio tra estetica e praticità.Chissà, forse è proprio grazie a quella caffettiera se ho deciso di dedicarmi al disegno degli oggetti.

Progettare è andare verso gli altri

C’è una leggera differenza tra arte e design. Mentre il design è accessibile a tutti, democratico, l'arte non segue questa priorità, non si pone il problema dell'utente. L'arte si mostra, si concede, si esprime per chiunque voglia recepirla. È come se il designer debba concentrarsi obbligatoriamente sull'utente finale, mentre l'artista ha la priorità di esprimere sé stesso in modo lucido.Alcuni oggetti richiedono di essere più accessibili, di facile comprensione, pragmatici nella loro essenza, e proprio questo li rende meravigliosamente interessanti. Altri, invece, devono trasmettere un messaggio, stratificarsi, diventare espressione e stimolo.Ciò che mi spinge quotidianamente a lavorare al meglio è anche il tentativo di esprimere me stessa ricercando gli altri. Ovviamente non ho la pretesa di voler arrivare a tutti, poiché so che non tutti comprenderanno, ma spero che, volta dopo volta, aumentino coloro che riescono a farlo.

Sakura Adachi

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Tutto nasce dalla curiosità

Tutto quello che mi circonda mi ispira a progettare nuovi prodotti. Solitamente disegno prodotti in base al modo in cui le persone interagiscono e si comportano con l'ambiente in cui si trovano. Spesso cerco di osservare le abitudini e i comportamenti delle persone ovunque vada, ad esempio nei trasporti pubblici, nei negozi, nei ristoranti o per strada. Mi chiedo perché si comportino in un certo modo ma non in un altro. Credo che essere sempre curiosa verso le persone e le cose intorno a me sia l'aspetto essenziale del mio design perché i buoni prodotti rimangono a lungo accanto alle persone per aiutarle a raggiungere ciò che devono fare. In fondo, abbiamo bisogno di prodotti di uso quotidiano per migliorare la nostra vita quotidiana, quindi i prodotti devono essere flessibili per rispondere alle nostra comodità e versatilità.

Oggetti senza designer

Butterfly stool di Sori Yanagi è un oggetto che apprezzo particolarmente. Si tratta di uno sgabello iconico ma allo stesso tempo semplice, elegante e pratico. Il suo design è senza tempo e rappresenta la bellezza degli oggetti di uso quotidiano - non solo la bellezza funzionale ma incorpora la bellezza delle persone che effettivamente utilizzano e interagiscono con gli oggetti. C'è qualcosa in comune con il design anonimo: gli oggetti senza designer, gli oggetti che vengono modificati e migliorati dalle persone che li utilizzano nel corso della loro lunga storia, che si traduce nel loro stato estetico attuale. Rispetto il suo modo di vedere la forma ideale del design.

Progettare per le persone

Progetto per le persone che utilizzeranno effettivamente il prodotto. E’ importante definire le persone all'inizio del progetto stesso per cercare di capirle non solo dal punto di vista della loro routine, dei loro comportamenti, abitudini e altri aspetti pratici, ma anche dal punto di vista dei loro gusti, interessi, preferenze e aspetti emotivi. Inoltre, parlare con loro e ascoltare ciò che dicono spesso mi aiuta a indirizzare il mio progetto.

Abi Alice

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Rapporti e geometrie

Le più grandi fonti di ispirazione nel mio lavoro sono rapporti e geometrie. Oltre che il colore,la  natura, la connessione tra musica e matematica, e il modo in cui questi possono essere utilizzati per creare i miei progetti. La mia pratica si estende dal design di oggetti alla pittura, alla fotografia e alla scultura e si muove tra diversi mezzi, il mio interesse per la geometria e la matematica e il mio focus sul raggiungere la bellezza e la forma armoniosa sono elementi unificanti in tutto il mio lavoro.Ho sempre creduto che il colore, la matematica e la geometria fossero linguaggi universali in grado di risuonare con la nostra coscienza collettiva e di comunicare attraverso differenze culturali e generazionali, avendo anche un effetto positivo sulle nostre emozioni.Lavorare con processi tradizionali di produzione e sperimentare tecnologie all'avanguardia costituisce una costante fonte di ispirazione per me.Trovo continuamente ispirazione e bellezza nei dettagli, che sia attraverso finiture materiali o attraverso colori.Mi impegno sempre a selezionare materiali rispettosi dell'ambiente, con la speranza che i miei progetti siano apprezzati dai loro destinatari e tramandati di generazione in generazione.

Il Telescopio

Credo che la lente del telescopio sia sempre stata uno dei pezzi più notevoli e ispiratori di ingegnosa progettazione. La creazione della lente ebbe inizio nei Paesi Bassi del 1608, con la curiosità, da parte del fabbricante di occhiali Hans Lipperhey, di come ingrandire un oggetto. Egli sperimentò, attraverso la soffiatura del vetro e la macinazione di steli di vetro, la creazione di sfere che potessero ingrandire qualcosa. Questa lente è stata un catalizzatore per una moltitudine di scoperte e pensieri progressisti, che ancora oggi ispirano innovazione e scoperta, sottolineando il potere della curiosità. La lente del telescopio era uno strumento per gli esploratori, che permetteva loro di mappare i continenti per la prima volta. Ha anche consentito agli astronomi, come il noto Galileo Galilei, di osservare il cosmo. Egli apprese della scoperta della lente nel 1609 e continuò a creare molte versioni che gli permisero di mappare la geometria delle stelle. Come designer, non c'è speranza e desiderio più grande che progettare qualcosa che abbia un impatto positivo sull'umanità e ispiri futura innovazione e creatività.

Progettare per se stessi

Principalmente disegno per me stessa. Trovo il processo creativo molto gratificante e stimolante. Prima di progettare, visualizzo una forma o un’idea a cui mi piacerebbe dar vita. Esploro, sperimento e creo prototipi nel mio studio. Preferisco non discutere o condividere le mie creazioni finché non sono complete. Mi piace mantenere un elemento di sorpresa. A volte, questa visione coinvolge sia la funzionalità che l’estetica desiderata, o il desiderio di utilizzare un particolare materiale o processo produttivo. Altre volte, disegno qualcosa perché non ho trovato un'alternativa esistente disponibile.Mi piace altrettanto affrontare la sfida di applicare la mia creatività a un brief. Trovo molto gratificante quanto si crea una sinergia particolare con un brand che condivide la mia stessa etica per la creatività, per la sostenibilità e per l’eccellenza artigianale.